Lo Chef Davide Puleio del Ristorante L’Alchimia premiato con una stella Michelin
Ci sono Chef emergenti che sono degni di essere premiati e ci sono Chef emergenti che si meritano una doppia premiazione.
E’ questa la conquista dello Chef Davide Puleio del Ristorante L’Alchimia di Milano.
Classe 1989, di origine romana, viso solare e con tanta voglia di mettersi in gioco.
Il suo motto “Non perdere mai l’obiettivo e credere sempre negli ideali” è stata la sua formula vincente.
Ieri, infatti, alla presentazione della nuova Guida Michelin 2020 che si è tenuta al Teatro Municipale di Piacenza e che ha svelato l’assegnazione delle famose stelle Michelin, lo Chef Davide Puleio del Ristorante L'Alchimia ha ricevuto una stella Michelin.
Ma lo Chef, giovane e virtuoso, si meritava di più! Davide Puleio ha infatti ottenuto anche il titolo di “Giovane Chef” per essersi distinto e per aver raggiunto i suoi traguardi con successo nel mondo della ristorazione.
Ho avuto il piacere d’incontrarlo e di complimentarmi con lui, ma avevo qualche curiosità da soddisfare.
Gli ho pertanto riservato qualche domanda:
D. Una stella Michelin e il titolo di “Giovane Chef”. Una doppia vittoria che ti aspettavi o sorpresa?
R. Non mi aspettavo tutto ciò. Sapevo però di aver lavorato con impegno e passione. E’ stata una bellissima sorpresa che ricorderò per sempre.
D. Qual è stata la prima sensazione che hai provato durante la proclamazione?
R. Un turbinio di emozioni e pensieri indefinibili, ma credo sia normale. Comunque è sempre un evento importantissimo per gli addetti, per me in modo particolare perché è stata la prima volta.
D. Da dove nasce la tua passione per la cucina?
R. La passione per la cucina nasce sin da quando ero piccolo. Ammiravo mio nonno ristoratore destreggiarsi tra i fornelli. Questo mi ha ispirato.
D. Se tu dovessi dare una definizione di te stesso, che tipo di Chef ti definiresti?
R. Uno chef passionale, di gusto e di pensiero. Molto istintivo.
D. Nella tua carriera hai fatto numerose esperienze all’estero. Che cosa hai portato di tutto ciò in Italia? E, al contrario, che cosa hai portato all’estero di italiano?
R. Direi più cosa ho potuto portare al ritorno in Italia dalle mie esperienze all’estero. Ho portato con me molta professionalità e un bagaglio che mi è servito sino ad oggi e che continuerà a servirmi.
D. Qual è stata l’esperienza più importante che ha segnato la tua carriera?
R. Il Noma di Copenaghen. Esperienza fantastica di cui farò sempre tesoro.
D. Qual è il piatto che ti ha dato più soddisfazione e quale quello che ha riscosso più successo?
R. Il piatto che mi ha più soddisfatto è stato il peperone “come manzo”, rucola e grana. Il piatto che più mi rappresenta. Mentre il piatto che ha riscosso più successo è stato il Risotto Milano Roma, piatto simbolo che unisce due grandi città entrambe molto significative per me.
Grazie!
Grazie anche a te Chef per aver esaudito le mie curiosità.
Per ciò che ti riguarda, il mio augurio è quello di avere un futuro ricco di stelle!