El Tòcch de Milan, i 5 nuovi Mondeghili del ristorante Don Lisander rendono omaggio alle Olimpiadi

Il ristorante Don Lisander, locale storico situato nel centro della città meneghina, ha presentato la scorsa settimana alla stampa una novità assoluta: El Tòcch de Milan, un nuovo piatto che arricchisce un menu che è un mix tra tradizione e innovazione, con una rivisitazione del mondeghilo, polpetta classica della cucina milanese.
Una ricetta del riciclo, di avanzi di carne del pranzo della domenica, con l’aggiunta di pane secco, uova, spezie. Il tutto viene tritato, impanato, schiacciato e poi, come da tradizione lombarda, fritto nel burro.
Il suo nome deriva dall'arabo al-bunduck, ossia nocciola, mentre sono gli spagnoli a cui dobbiamo la loro preparazione.
Battezzato con il nome di “albondeguila” si trasforma poi negli anni in Mondeghilo, termine che conserva ancora oggi.
Il Don Lisander reintrerpreta in chiave moderna un piatto della tradizione per rendere omaggio alle Olimpiadi Milano-Cortina del 2026; cinque come i cerchi olimpici sono i gusti che compongono il piatto El Tòcch de Milan:
- Mondeghilo classico: preparato secondo la ricetta tradizionale milanese che prevede diversi tipi di carne.
- Mondeghilo alla pasta di salame cruda, tipica della Brianza per un contrasto di sapori caldi e freddi.
- Mondeghilo all’ossobuco, il cui impasto è stato preparato con l’ossobuco del Don Lisander, la sua salsa e la gremolada. E’ stato servito con un disco di risotto milanese al salto.
- Mondeghilo al paté di fegato di pollo: il mondelghilo è stato accompagnato da un medaglione di paté di fegato di pollo e mostarda di fichi.
- Mondeghilo al salame di testa: fatto con carne derivata dai tagli classici del bollito e pasta di salame di testa.
Volete sapere quale di questi 5 Mondeghili è stato il mio preferito? La scelta è stata durissima, ma quello che più ha soddisfatto le mie papille gustative è stato quello con il fegato di pollo dal sapore intenso e speciale. Ottima anche la mostarda in accompagnamento.
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Le ricette di questo nuovo piatto del Don Lisander rinnovano con equilibrio la proposta di uno dei ristoranti storici di Milano, mantenendo viva la tradizione senza alterarla con sperimentazioni eccessive.
Dichiara infatti così Stefano Marazzato, patron del Don Lisander “Il ristorante Don Lisander continua la sua ricerca per presentare al pubblico piatti della tradizione, unendo la storia all’ innovazione, mantenendo un legame strettissimo con la città di Milano, con la sua cultura gastronomica e le sue tradizioni – e aggiunge: “I mondeghili in questa continua sperimentazione sono un ponte tra passato e presente, tra tradizione e rivoluzione, tra il classico e moderno. E fanno da testimone a ciò che diceva l'illustre concittadino milanese Carlo Porta: “Il mangiare e bere in santa libertà in mezzo ai galantuomini, agli amici, in tempo d'inverno al caldo, al fresco d'estate, dica chi vuole, è un gusto con i baffi.”
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Per concludere in modo speciale, non un dolce qualsiasi, ma una creazione unica ispirata al settimo capitolo dei Promessi Sposi, in cui si parla della Provvidenza, da cui trae il suo nome.
La torta “Provvidenza” prende spunto dalla alla carsenza, un’antica torta contadina che si preparava il primo giorno dell’anno con ingredienti semplici come farina, zucchero di canna, burro, mele o pere, uvette e fichi. La versione del Don Lisander aggiunge un tocco raffinato: gocce di cioccolato, un omaggio al comfort food prediletto dal Manzoni stesso.
Da inizio marzo è possibile trovarla anche al Caffè Fernanda, all’interno della Pinacoteca di Brera, a pochi passi dal celebre ritratto di Manzoni, dipinto da Francesco Hayez, che compare illustrato sulla confezione del dolce.
Un incontro perfetto tra gusto, arte e cultura, che celebra il legame profondo tra la tradizione milanese e il suo più illustre narratore.
