Il prosecco Bisol incontra la scuola de La Cucina Italiana
Nessuna location avrebbe potuto essere più azzeccata per ospitare una degustazione di buon cibo in abbinamento ad un prosecco di qualità.
E’ infatti presso la nuova sede della scuola de La Cucina Italiana, situata in Piazza Cadorna a Milano, dove si è svolta la degustazione dei vini Bisol con un menu davvero particolare.
Risale al 1929 il primo numero de La Cucina Italiana, una delle riviste storiche alla quale si sono ispirate numerose ricette italiane e che, ancora oggi, è il punto di riferimento per coloro che hanno la passione per l’arte culinaria.
Altrettanto importante è Bisol, azienda veneta che dalle ripide colline di Valdobbiadene, crea la più pura interpretazione del Prosecco Superiore.
Tre sono state le bollicine suggerite da Gianfranco Bisol per accompagnare le portate, tra il classico e l’originale, realizzate a cura dello Chef Cesare Gasparri.
Il Giovane Chef pesarese ha fatto diverse esperienze nel campo della ristorazione e ha lavorato con Gualtiero Marchesi e Luciano Tona. Dopo aver lavorato anche a Londra è approdato a La Cucina Italiana e predilige i piatti della tradizione italiana rivisitati.
Originalissimo il suo antipasto a base di riso nero soffiato con crema di piselli, pecorino e finocchietto; una sottilissima sfoglia croccante di riso lessato, fatto asciugare in forno e poi fritto, che io ho già riprodotto secondo la mia personale interpretazione e la cui ricetta sarà presto presente su Cucina & Svago.
Crede Valdobbiadene Prosecco Superiore D.O.C.G. BRUT è il vino che ho avuto il piacere di degustare con questa prima portata; un prosecco dal profumo gradevole, con sentori di pera e mela, fresco ed elegante.
“Crede” è il termine dialettale con cui si indica l’argilla, elemento che caratterizza il terreno dei vigneti, un tempo coperti dal mare, selezionati nel Comune di Valdobbiadene per la creazione di questo Prosecco Superiore.
Gasparri ha poi proposto un classico italiano, tipico della regione Piemonte: vitello al punto con salsa tonnata e polvere di capperi. Per questa seconda portata è la volta di Rive di Campea, Valdobbiadene Prosecco, Superiore D.O.C.G., EXTRA DRY. Si tratta di un raffinato Prosecco Superiore, delicato e vivace, che nasce dal più grande vigneto di proprietà di Bisol: 8 ettari di vigna coltivata rigorosamente a mano, che gode di una perfetta esposizione solare e di un eccellente microclima.
Per concludere, Gianluca Bisol ha proposto il top dei suoi vini per accompagnare le mezze sfere al limone con meringa fiammeggiata: il Cartizze Valdobbiadene Superiore di Cartizze D.O.C.G., DRY.
Il piccolo dolce dal gusto intenso, accostato ad un vino il cui profumo fruttato con sentori di mela, pera e pesca, si è rivelato in perfetta sintonia per terminare in bellezza la degustazione.
E’ dalla collina simbolo del Prosecco Superiore che nasce la più alta espressione di questo vino. Si tratta di 107 ettari di vigneto, che si snodano su una ripida cresta, appartenenti a 140 famiglie tra le quali, fin dal 1542, la famiglia Bisol.
Un mix perfetto tra ambiente, storia e lavoro dell’uomo.
E’ stato davvero affascinante sentire che, dalla voce di Gianluca Bisol, traspare una passione incommensurabile per un’attività di tradizione familiare che ha attraversato cinque secoli di storia, ventuno generazioni e che, ancora oggi, è il simbolo dell’amore per la terra e il vino.
CIN- CIN !