Le mezze porzioni della vecchia Milano al Ristorante Dinette
Varco la soglia del Ristorante Dinette ed è come fare un tuffo nel passato. Il clima mi è noto: io c’ero quando l’architettura delle case di ringhiera imperversava nella Milano degli anni ‘60-’70. Piccoli appartamenti le cui porte d’ingresso si affacciavano su un ballatoio comune e che facevano da sfondo ad una vita solidale. Proprio per la loro tipica struttura si condivideva tutto: storie personali, rumori, pianti e risate, panni stesi, voci, profumi e persino sapori.
E’ questo, il flashback che ho vissuto da Dinette.
Il ristorante, situato in Via Fratelli Bronzetti - zona Corso XXII Marzo, è una trattoria in chiave moderna che incentra il proprio menu su “le mezze del ballatoio”, piatti in porzione ridotta che ricordano lo scambio di assaggi culinari tra i vicini di ringhiera e che permettono di gustare più piatti evitando inutili sprechi. Se invece l’appetito si fa sentire in maniera preponderante, è possibile scegliere tra le proposte del menu “le ricette della festa” con porzioni più abbondanti.
Da Dinette si rivive quell’ambiente familiare ed un mood “old style” stando semplicemente seduti ad un tavolo e guardandosi intorno. Il locale non è grandissimo, anzi è piuttosto intimo, e l’arredamento vintage è costituito da tavoli e sedie differenti tra loro; il camino posto al centro della sala, le lampade a luce soffusa e altri piccoli complementi d’arredo dell’epoca rendono confortevole lo spazio.
Nella stagione estiva è possibile pranzare o cenare anche all’esterno.
Non posso fare a meno di scorgere, esattamente sopra la mia testa, la scritta “Caffè bottiglieria”, una pubblicità dell’epoca, e in alcuni angoli ammennicoli e suppellettili che sono appartenuti anche al mio trascorso.
Insomma, mi sono sentita bene e coccolata come a casa!
Il successo di questo locale, però, non riguarda il passato.
L’idea, infatti, appartiene a due giovani soci: Luigi Beretta, proprietario del locale “Elettrauto” di Via Cadore e Filippo Leva, socio del “Tango” caffè-bar in zona navigli.
Ma entriamo nel vivo delle proposte culinarie di questo particolarissimo locale.
Da Dinette il menu non è molto ampio, anzi le proposte sono limitate ma ben selezionate.
Ottimi gli antipasti: dalla carne al pesce gli ingredienti sono freschissimi. Tartare di ricciola con sedano e mela verde e tartare di manzo con verdure all’agro sono state davvero un buon inizio.
In generale, possiamo dire che si tratta di fatto di una cucina casereccia i cui piatti spaziano in tutta l’Italia.
Fanno sempre parte del menu i pici all’aglione, briciole di pane, pancetta croccante e pecorino. Ecco, non pensate ad un primo piatto a base di aglio che mette a dura prova chi vi sta accanto! Si tratta di una crema delicata esaltata dagli agli ingredienti che compongono il piatto.
Non mancano mai tra le varie scelte le polpette al sugo e la pasta cacio e pepe, ma la tentazione per me è stata di tutt’altra natura; i pici con olive taggiasche e la salsa di pomodoro alle acciughe, come soltanto lo chef sa fare, mi ha incuriosita fin da subito e la mia scelta è ricaduta lì.
Tutti i piatti vengono accompagnati da una calda focaccia fatta in casa dal profumo inebriante.
Le proposte non finiscono qui, ma prevedono piatti differenti a seconda della stagione. Attualmente il menu vede tra i secondi piatti la coppa di suino croccante cotta a bassa temperatura con vellutata di zucchine spadellate oppure, per chi preferiste i gusti di mare, il baccalà mantecato con friselle e cipolla confit.
E per finire in dolcezza: tiramisu fatto in casa, crostata con marmellata di arance amare e crostata con cacao e prugne, rigorosamente homemade: dolci dal sapore irresistibile.
Per concludere in bellezza, invece, il caffè viene servito al tavolo direttamente dalla moka…. autentico sapore di un tempo.
Per ulteriori informazioni
Dinette – Cucina di Ringhiera
Via Fratelli Bronzetti 11 - Milano
www.dinette.it
Tel. 0236574130
Orario: dal lunedì al sabato dalle ore 12.30 alle 15.00 – dalle 19.00 alle 23.00
A luglio e agosto chiuso la domenica
Photo credits: Andrea Martignano, tranne le ultime quattro foto.