A Milano, per gustare la carne al TOP scegli Dry Aged
Il ristorante Dry Aged nasce da una profonda amicizia, da una lunga ed interessante esperienza nel mondo della ristorazione in Italia e all’estero e dalla voglia di due giovani con il forte desiderio di portare tutto questo bagaglio in un ristorante milanese dedicato principalmente alla carne di alta qualità.
Vi parlo di Stefano Carenzi, maître del Dry Aged che vanta nel suo curriculum una serie di ristoranti, stellati e non. Giovane, brillante e loquace: mette subito a proprio agio.
La cucina è invece affidata al giovane ed emergente Chef Matteo Ferraio di soli 33 anni con alle spalle nomi altisonanti presso i quali ha lavorato: da Ettore Bocchia, il fondatore della cucina molecolare, a Stefano Baiocco a Villa Feltrinelli sul lago di Garda, dal Capriccio di Manerba a Terrazza Triennale Osteria con vista a Milano.
Una lunga serie di esperienze che gli ha permesso di acquisire numerose competenze e di essere, oggi, uno dei più apprezzati Chef del panorama milanese.
La sua è una cucina che conquista, che mi conquista.
Le carni sono il punto forte del locale. La sperimentazione delle frollature e delle macerazioni sono a cura dello Chef che individua personalmente piccoli produttori locali per la scelta delle materie prime con cui effettuarle.
Ottime carni selezionate accuratamente che appartengono al panorama italiano ed internazionale, come la Fassona “La Granda” IGP, il Black Angus Australiano frollato in burro aroatico o in Nikka Whisky, ma anche carni di provenienza spagnola, tedesca o di altri paesi europei.
Ricercatezza di gusto, attenzione alle moderne tecniche di cucina con un tocco di tradizione e grande savoir faire contraddistinguono lo Chef del Dry Aged, caratteristiche che si tramutano in piatti che non si scordano, ma che si desidera assaggiare nuovamente. Sapori nuovi che costituiscono una nicchia per intenditori.
V’invito a percorrere insieme a me il menu degustazione che ho provato la scorsa settimana e che mi ha guidata in un viaggio di sapori interessanti.
Per debuttare un “amouse bouche”, offerto dalla casa, a base di crema di carote, cannolo salato al pomodoro e biscottino al Parmigiano: una coccola di benvenuto per aprire le danze!
Come “Signature” la battuta di manzo affumicata tagliata al coltello, crema di pomodoro bruciato, stracciatella e nocciole sabbiate salate: un equilibrio di sapori in armonia tra loro si trasformano in una portata che mi fa pensare fin da subito di essere di fronte ad un piatto creato da mani sapienti.
A seguire un antipasto della tradizione, ma evoluto e molto gustoso: i Mondeghili accompagnati allo spinacino sauté, senape e salsa allo zafferano; piccoli bocconi che mi riportano alla cucina milanese ma con un tocco moderno.
Proseguo con uno spaghetto Verrigni ai 3 pomodori mantecato con olio EVO e basilico. State pensando che si tratti di un primo piatto scontato? Proprio no!
Un piatto fatto a regola d’arte, saporito e fatto con una materia prima altamente selezionata. Da provare!
Naturalmente non poteva mancare la carne: Entraña alle braci, soffice di patate e paprika, cipolla caramellata. Ho trovato la carne davvero strepitosa. Un piatto di cui avrei fatto volentieri il bis!
Per terminare in dolcezza un cannolo scomposto delizioso, dei Brownie al cioccolato fondente, mousse al cioccolato bianco e coulis al frutto della passione. Piccole delizie a conclusione di un gradevole percorso culinario.
Al Dry Aged è presente un menu à la carte, che cambia ogni mese, e che si basa sostanzialmente su piatti italiani con tutte le influenze delle esperienze passate dello Chef Matteo Ferrario, ma è possibile trovare anche qualche piatto di pesce, che andrà ad ampliarsi, per chi desidera un’alternativa alla carne.
La cantina è ampia e ben strutturata: si compone di circa un centinaio di etichette, molte delle quali appartengono a vini naturali e biodinamiche. Ottimi vini per accompagnare piatti deliziosi.
Stefano Carenzi, che è anche sommelier, sarà al vostro fianco per suggerivi il vino migliore da abbinare ai piati. La sua selezione di produttori di nicchia, sia esteri che italiani, soddisfa anche i migliori intenditori.
Non posso però non dirvi due parole in merito alla location, dove nulla è stato lasciato al caso.
Il ristorante ha luci soffuse, atmosfera calda ed avvolgente ed è caratterizzato da un arredamento moderno.
Si compone di una prima sala con un grande tavolo dove è possibile degustare e socializzare, di una seconda saletta riservata che può ospitare fino a quattordici persone, ideale per feste di compleanno, diciottesimi, feste di laurea, e dalla sala con cucina a vista dove è possibile ammirare la preparazione dei piatti.
Un altro punto forte?
La gentilezza e l’empatia dei due proprietari, la voglia di raccontare i piatti, il desiderio di spiegare quali sono le caratteristiche del vino suggerito.
Vi sembra poco?!
Se siete alla ricerca di un ottimo ristorante dove mangiare carne buona a Milano: provatelo!
Dry Aged
Via Cesare da Sesto 1 - Milano
Tel. 02 5810 7932